L'Italia era campione del mondo e lui l'aveva accompagnata in piedi dalle tribune del Santiago Bernabéu, col dito che faceva “no” e lo storico: “Non ci prendono più”. Tutti patrioti quel giorno, in strada con la faccia tricolore. Poi bisogna continuare a difendere quei colori anche quando fischiano rigori inesistenti e passano sotto silenzio falli da cartellino rosso. Sandro Pertini l'ha fatto tutta la vita, sognando prima la democrazia e poi la Repubblica. Il 22 settembre del 1984 ha scelto di farlo alla Campana partecipando alle “Riflessioni sulla pace”. Non era il primo inquilino del Quirinale ad ascoltare Maria Dolens e non sarebbe stato l'ultimo. Prima di lui, nel 1975, era arrivato Leone, e dopo sarebbe stata la volta di Ciampi, nel 2000. I ministri non si contano, tranne uno, l'attuale presidente. Per tutti era chiaro che dal Colle di Miravalle si vede il mondo, con le sue punizioni ingiuste, le molte entrate scorrette e i rari momenti di euforia. Il 2 giugno di 74 anni fa abbiamo inaugurato la Repubblica dopo essere fuggiti da una dittatura. Forse, se non ce lo dimentichiamo, “non ci prendono più”. La Campana riapre e la rubrica chiude, arrivederci. Orecchie sempre aperte, oggi eccezionalmente alle 12.