La percezione è l'idea che abbiamo di ciò che ci circonda, la realtà è l'oggettivo stato delle cose. Per esempio ieri è crollato un ponte, un altro. Si sono fatti male in pochi perché stiamo tutti in casa. Qualche tempo prima i tecnici avevano garantito sulla tenuta della struttura. Il loro giudizio era basato su quello che riuscivano a percepire, la realtà però non si adegua ai nostri limiti. La storia non è nuova a questo genere di scollamento tra ciò che pensiamo sia vero e ciò che lo è. All'epoca degli esploratori spagnoli si credeva che oltre le isole Canarie non si potesse andare perché c’erano dei mostri, il mare diventava bollente, la Terra era piatta e si cadeva nel vuoto (questo ancora qualcuno lo pensa). Il fatto che non fosse stato verificato era irrilevante, la credenza era così radicata che chi affermava il contrario poteva finire al rogo. Sul Colle di Miravalle da molti anni artisti, diplomatici e studiosi si alternano nel tentativo di mostrarci la realtà com'è, spronandoci a evitare pregiudizi, anche quando converrebbe mantenerli, a non dare per scontati i pareri più diffusi, e a rischiare un po' quando serve. Questa crisi ci da il tempo per pensare, per andare al fondo delle cose. Anche perché se si rimane alla superficie c'è il rischio che i ponti crollino. Orecchie aperte alle 21.30

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