Avete presente quando un calciatore cade a terra appena sfiorato da un avversario sperando che l'arbitro assegni un inesistente calcio di rigore? Non c'entra niente con quello che accade a Rovereto dal 1988. Da 32 anni il sabato di Pasqua oltre 2000 ragazzi provenienti da più di 30 paesi si danno appuntamento sotto la Campana per giurare che non lo faranno, che saranno corretti, nello sport e quindi nella vita. Si chiama Torneo Internazionale “Città della Pace”. Serve a divertirsi e a imparare a rispettare gli avversari e le regole, ed è preceduto dagli inni di tutte le nazioni rappresentate, eseguiti al Colle di Miravalle prima del momento solenne: “Sarò leale”. Oggi i ragazzi e i 200 volontari che di solito li accompagnano resteranno a casa, ma torneranno a colorare la città appena potranno abbracciarsi dopo un goal, placcare un avversario che va a meta o marcare stretto un playmaker senza rischiare il contagio. Calcio, pallamano, basket, hockey su prato, rugby non fa differenza. Maschi e femmine, non fa differenza. Fa differenza se bari. Quest'anno mancherà la socializzazione, ma non i rintocchi di Maria Dolens. P.S. La prossima volta che un atleta di cento chili in piena forma cade a terra come un sacco di patate senza motivo proviamo a fischiare. Anche se è della nostra squadra. Orecchie aperte alle 21.30

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