“Passare oltre” è il senso della Pasqua. Per gli ebrei la liberazione dagli egizi, per i cristiani la risurrezione di Gesù. Due salti, verso un'altra terra, verso un'altra vita. Tra il prima e il dopo prove estreme da superare, in fondo al percorso un cambiamento radicale, una rivoluzione. Un rito di passaggio che quest'anno ha un significato particolare. Dobbiamo andare oltre una crisi inattesa e profonda, e la fase che stiamo vivendo è quella della sospensione. Prima o poi usciremo a vedere cosa è rimasto fuori, e forse rimpiangeremo le lunghe giornate a base di pane fatto in casa e vecchi libri rispolverati. Comunque saremo chiamati a ricominciare e potremmo farlo almeno in due modi: con una evoluzione di 360 gradi o di 180. Se sceglieremo la prima strada torneremo al punto di partenza e “cambieremo tutto perché tutto rimanga com'è”, come sentenzia cinicamente Tancredi nel Gattopardo. Se opteremo per la seconda soluzione ci troveremo a guardare le cose da un'altra prospettiva. Ognuno avrà i suoi punti di riferimento, ma uno può essere utile per tutti: giriamo intorno alle idee della Campana, ognuno col il suo grado di rivoluzione, sarà più facile trovare quello che ci accomuna. E in caso di necessità consultare raccolte di poesia, perché “dove cresce il pericolo cresce anche ciò che salva” (Hölderlin). Orecchie aperte alle 21.30.

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