Una nave civile battente bandiera portoghese placida incrocia al largo dei Caraibi. Un pattugliatore venezuelano sfoggia un cannone da 76 millimetri e intima al capitano di rientrare in porto, poi attacca. Il bersaglio è facile. Collisione. L'imbarcazione civile ha lo scafo rinforzato per passare indenne tra i ghiacci, resiste. L'altra ha armi spianate per garantire un'impennata di adrenalina, va a picco. Forza contro intelligenza: un classico. È successo qualche giorno fa e anche attorno al 1000 avanti Cristo. Un gigante di tre metri, corazza da quaranta chili e lancia proporzionata, sfida chiunque. Un pastorello minuto, con la fionda, accetta. Risata di scherno, pietra, colpito e affondato. Un saluto ai Filistei. Il mito è una narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico. Quello di Davide e Golia sta nella Bibbia, l'altro nella cronaca, non è di fantasia ma è ugualmente simbolico. Se c'è ancora chi attacca senza motivo solo perché si crede più forte allora la Campana ha ancora molto da dire a sostegno di piccoletti veloci e di navi lente. Perlomeno per chiarire che non conviene fermarsi alle apparenze: i pastorelli sono spesso intelligenti, le imbarcazioni a volte carenate, i prepotenti sempre inutili. Orecchie aperte alle 21.30.

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