In 14 ore e 57 minuti la Cattedrale di Notre-Dame è diventata patrimonio dell'umanità. Prima che un incendio la devastasse era “solamente” uno dei simboli di Parigi. Poi un anno fa, dalle 18.53 del 15 aprile alle 9.50 del 16, abbiamo corso il rischio di perderla, ci siamo accorti che era anche nostra, siamo rimasti attaccati al televisore tutta la notte e abbiamo imparato che flèche significa guglia. Capita che si apprezzi quello che si ha quando lo si è già perso, ma non a tutti. Il Consiglio d’Europa nel 1954 si è fatto promotore della “Convenzione culturale europea”, presentata proprio a Parigi e in vigore dal maggio del 1955 dopo le prime 3 ratifiche. Un testo che identifica uno spazio di valori comuni consolidati da millenni di storia. La seconda guerra mondiale era finita da poco, le differenze erano più marcate di adesso, ma c'era già chi pensava a unire, chi sapeva che la guglia di Notre-Dame era di tutti, prima che bruciasse. Privilegi dei visionari. Anche per questo dal 2006 la Campana gode del partenariato del Consiglio d'Europa, segue l'attività dell'Assemblea parlamentare di Strasburgo e partecipa all'attività dei rappresentanti della società civile. Si tratta di individuare quello che ci unisce, possibilmente prima che vada in fumo. Orecchie aperte alle 21.30.

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