C'è un gruppo di bambini con i piedi per terra che canta anche volando, soprattutto se la richiesta arriva dalla cabina di pilotaggio. Sono quelli del Minicoro di Rovereto. Qualche mese fa tornavano da Gerusalemme, e questo il comandante lo sapeva. Quello che ignorava è che avevano appena costruito un ponte tra due campane, una che suona tutte le sere a Rovereto, l'altra congelata nel porfido dall'artista di Segonzano Egidio Petri sul Monte degli Ulivi. Una stele piantata nel 2014 proprio dietro la Chiesa di Tutte le Nazioni, costruita alla fine della prima guerra mondiale con il sostegno di paesi schierati su fronti opposti. La stessa idea di Maria Dolens, ma con tre navate. Due campane, due monti, un coro, “mini” ma molto agguerrito. Dagli Ulivi a Miravalle risuonano gli stessi canti di pace. Un filo rosso teso tra due continenti, da Maria Dolens a Maria Dolens. Se continuiamo a lavorare per evitare conflitti forse non si spezzerà. I ragazzi hanno cominciato a fare la loro parte. Cantano «non è importante se non siamo grandi come le montagne, quello che conta è stare tutti insieme per aiutare chi non ce la fa». Potrebbe funzionare, intanto per una volta, come dicono loro, «si potrebbe partire dalla musica», anche volando. Orecchie aperte alle 21.30.

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