Facciamo che oggi non era festa? Siamo così abituati a essere stati liberati che sembra tutto scontato, anche retorico. Tutt'al più il 25 aprile è considerata un'occasione per fissare la data del matrimonio con la sicurezza che sarà comunque vacanza ogni anno. E se non fosse così? Facciamo che non c'era stata nessuna Liberazione? Può essere un gioco, ma è anche un genere letterario. Si chiama ucronia e consiste nell'imaginare come sarebbero le nostre vite oggi se alcuni momenti chiave della storia fossero andati in modo diverso. Per esempio, il premio Nobel per la Pace Barack Obama sarebbe diventato presidente degli Usa se la battaglia di Gettysburg nel 1863 l'avessero vinta gli schiavisti del Sud? E come si chiamerebbe Corso Rosmini se avessero avuto successo le trattative avviate tra nazisti e Unione Sovietica per firmare una pace separata che escludeva gli altri belligeranti? Quella di oggi sarebbe stata una data qualunque, ma lunedì scorso probabilmente avremmo sfilato in divisa su viale Hermann Göring per celebrare il Führergeburtstag, giorno della nascita del fondatore del Reich, che nel frattempo avrebbe sostituito la Pasqua. Ogni sera la Campana ci ricorda che qualcuno è morto per evitarlo. Non è retorica, è memoria. Facciamo che oggi è festa. Orecchie aperte alle 21.30.

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