Otto, sedici, ventiquattro. Sembrava facile, ma ci sono voluti anni e morti. Otto ore si lavora, otto si dorme e per le restanti otto ognuno decide per se. In fondo si tratta di rivendicare la dignità dell'esistenza. La Campana lo fa ogni giorno dal Colle di Miravalle, perché c'è ancora al mondo chi sta in fabbrica per più di 8 ore al giorno, molto di più. Il 1º Maggio 1886 cadeva di sabato, giornata lavorativa. Dodicimila fabbriche degli Stati Uniti si fermarono. In piazza Haymarket, a Chicago, si discuteva di dignità quando venne sperimentato un ritrovato della tecnica brevettato da meno di vent'anni, la dinamite. Un poliziotto morì sul colpo. Nel caos che ne seguì furono uccisi altri sette agenti e un numero imprecisato di civili. Condannarono all'impiccagione otto lavoratori di origine tedesca, in seguito riconosciuti innocenti. Nel 1968, dopo gli scontri di Valle Giulia, Pasolini stava con i poliziotti, perché “sono i figli dei poveri”. È un'altra storia, è vero, ma forse erano “figli di poveri” pure le vittime in divisa di Chicago, di sicuro lo erano gli operai che protestavano. Finisce che lottano tra loro persone che stanno solo cercando di vivere con dignità. Orecchie aperte alle 21.30.

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