Già è difficile da comprendere, se poi non puoi guardarla in faccia diventa indecifrabile. Da qualche giorno pure la Gioconda si è messa la mascherina. Prima su un muro di Barcellona poi sulla serranda di un giornalaio a Catania. Quando Monna Lisa va in missione fuori dal Louvre la situazione è seria. Era già successo poco più di 100 anni fa, quando Duchamp pensò di dare scandalo disegnando sul suo viso dei baffi. La ragazza ha resistito a furti, a sfregi e alla folla sterminata che ogni giorno la guarda senza riuscire a penetrarne il mistero, l'enigma, l'anima presente ma inaccessibile. Ora è lei che guarda noi. Il mondo attraverso una mascherina le appare diverso, estraneo, fastidioso. Noi non vediamo più il suo sorriso, e sono inaccessibili anche le espressioni di tutti quelli che incontriamo. Oltre ad arginare la pandemia le protezioni filtrano le paure, alterano la percezione del mondo, inquietano e rassicurano. Già prima era difficile fidarsi dei popoli e delle persone, ora senza guardarci in faccia sembra impossibile. Dobbiamo fare uno sforzo in più per penetrarne l'anima presente ma inaccessibile del genere umano. Dovrebbe stare sotto la mascherina. Orecchie aperte alle 21.30.

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