Ogni confine può essere un orizzonte, ma bisogna essere visionari. Settanta anni fa qualcuno ha ipotizzato una forma di cooperazione politica per l'Europa che avrebbe reso impensabile un'altra guerra nel continente. Il progetto era talmente assurdo che è riuscito. L'idea lanciata il 9 maggio del 1950 dal ministro degli Esteri francese Robert Schuman sta funzionando. Nessun conflitto. In parecchi ci hanno creduto subito, altri non sono ancora convinti. Qualcuno ne è stato entusiasta, come Antonio Megalizzi, un giornalista che voleva colmare le carenze informative dell'Unione europea e per questo ha inventato molti modi per avvicinare le istituzioni di Bruxelles alla gente. L'ha fatto fino all'11 dicembre del 2018, quando è stato colpito da un proiettile vagante mentre visitava i mercatini di Natale a Strasburgo, vicino al Parlamento europeo. È morto tre giorni dopo a 29 anni, gli stessi dell’attentatore Cherif Chekatt, che quel giorno sparò a caso sulla folla. Lo scorso anno, per la Festa dell'Europa, la bandiera blu con le stelle ha sventolato sul Colle per Antonio l'europeo, un uomo che lavorava perché il confine diventasse un orizzonte. Orecchie aperte alle 21.30, questa sera in diretta on line.

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