I LEADERS POUR LA PAIX

 

C'è gente che di lavoro ha fatto il politico o il diplomatico accumulando una enorme esperienza che poi, alla fine del mandato, rischia di andare perduta. La democrazia funziona così, e funziona bene: non si può rimanere in carica sine die come succede in forme di governo che in Occidente definiamo regimi. Potrebbe però essere utile trovare il modo per continuare a mettere a frutto le conoscenze di persone che hanno esercitato con successo quella che Otto von Bismarck definì con brillante sintesi «l’arte del possibile, la scienza del relativo».

Per chi si ostina a pensare che non è vero che i politici «sono tutti uguali» perché non siamo «in un film di Alberto Sordi», come gridava Nanni Moretti in Ecce Bombo, un segnale arriva da Leaders pour la Paix, organizzazione multiculturale che riunisce uomini e donne esperti di politica, provenienti da ogni angolo del mondo, senza alcuna discriminazione religiosa o ideologica. L’ex primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin, presidente dell’associazione, ha spiegato a più riprese che l’iniziativa nasce dalla preoccupazione per «l’aumento delle tensioni internazionali e dal ricorso sempre più deciso alla violenza». In questa situazione i Leaders pour la Paix intendono mettersi «al servizio di un multilateralismo inclusivo basato sulla pedagogia della Pace, della mediazione e della partecipazione di tutti gli attori della società». «Le tragedie dei migranti, le gravi cicatrici della pandemia, le ansie dei giovani, le parallele escalation di egoismo, violenza e disperazione, sono al centro delle nostre preoccupazioni», ha aggiunto, annunciando che nella consapevolezza «del ruolo cruciale dell’educazione nella prevenzione» assieme ai suoi collaboratori ha deciso «di creare una rete internazionale di scuole itineranti della Pace». Lo scopo è quello di fornire un background accademico che faciliti la comprensione del mondo e delle sue sfide, in particolare ai giovani nei Paesi a rischio di guerra o già in conflitto, per dare loro «gli strumenti necessari per essere attori di Pace nel proprio ambiente».

Un’organizzazione che riunisce esperti provenienti da ogni angolo del mondo, senza alcuna discriminazione religiosa o ideologica

I Leaders pour la Paix non sono stanchi di lavorare, anche se sono andati in pensione. Non hanno pregiudizi di carattere sociale, religioso o culturale. Lavorano sugli stessi concetti alla base del messaggio lanciato dalla Campana dei Caduti ogni sera, dal 4 ottobre del 1925. E chiunque segue la strada segnata da Maria Dolens sarà sempre di casa sul Colle di Miravalle, perché i politici non sono «tutti uguali», nemmeno nei film di Alberto Sordi.

L’ex primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin

Iscriviti alla nostra newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione