ACCADE AL CONSIGLIO D’EUROPA
AVVICENDAMENTO ALLA PRESIDENZA DEL COMITATO DEI MINISTRI

 

È l’Ungheria ad assumere la Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, per la seconda volta in 30 anni dalla sua adesione all’organizzazione. Ricordando che la missione del Consiglio d’Europa è quella di costruire una società più libera, tollerante e giusta, fondata sulla solidarietà, sui valori condivisi e su un patrimonio multiculturale, il Paese magiaro ha dichiarato che si impegnerà a promuovere e rafforzare ulteriormente i diritti umani, i valori democratici e lo Stato di diritto.

I ministri degli Affari Esteri dei 47 paesi del Consiglio d’Europa si sono riuniti in videoconferenza in occasione della sessione annuale ad Amburgo, presieduta dal capo della diplomazia della Germania Heiko Maas. La riunione ministeriale è stata un’occasione per prendere importanti decisioni sul futuro dell’organizzazione e per discutere di temi fondamentali tra i quali i diritti umani e l’intelligenza artificiale, il sistema di monitoraggio dell’organizzazione, la Carta sociale europea e la cooperazione con l’Unione europea. Ma non solo: al termine della sessione ministeriale, la Germania ha passato la campanella della Presidenza del Comitato dei Ministri all’Ungheria. A ricevere il testimone Péter Szijjártó, ministro degli Affari esteri ungherese, il quale ha presentato le priorità che caratterizzeranno il mandato del suo Paese per i prossimi sei mesi.

Sono cinque i punti salienti su cui verteranno le priorità della nuova Presidenza: il rafforzamento della protezione effettiva delle minoranze nazionali, il dialogo interreligioso, la “nuova generazione”, che include i diritti dei minori, la partecipazione e l’integrazione dei giovani Rom, le sfide in campo tecnologico e le sfide ambientali.

L’Ungheria ha dichiarato di voler cogliere questa opportunità per contribuire al rafforzamento della comunità culturale in un’Europa arricchita dalle diversità, sicura della sua identità e aperta al mondo. Da questa volontà deriva l’impegno del Paese nel sostenere l’importanza della protezione effettiva delle minoranze nazionali in Europa e del dialogo interculturale, volto a rafforzare il rispetto reciproco, la comprensione e la tolleranza a livello paneuropeo, così da estirpare ogni fattore di divisione come l’intolleranza, sia essa di origine politica, culturale o religiosa. Inoltre, il Paese magiaro desidera portare avanti il lavoro già in corso per affrontare le nuove sfide delle società moderne, compreso il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, con una particolare attenzione all’impatto dell’applicazione dell’intelligenza artificiale nella quotidianità e in relazione ai diritti umani.

Infine, nello spirito di un approccio lungimirante e dunque nella consapevolezza di essere responsabili per la conservazione di un ambiente sano per le generazioni presenti e future, la Presidenza ungherese ha incluso tra le sue priorità anche le tematiche relative alle sfide ambientali.

Il Paese magiaro continuerà il suo mandato fino al 17 novembre, quando la Presidenza del Comitato dei Ministri si tingerà di tricolore e sarà l’Italia a prendere il testimone. Ma questa è già un’altra storia.

 

Giuseppe Zaffuto, portavoce del Consiglio d’Europa per l’Italia

 

Il ministro degli Affari esteri ungherese, Péter Szijjártó

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