ACCADE AL CONSIGLIO D’EUROPA

 

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) e la massiccia digitalizzazione hanno un impatto più che mai incisivo sulla nostra vita quotidiana. Mai prima d’ora abbiamo avuto accesso tanto facilmente quanto rapidamente a così tante fonti di informazione, senza però avere la certezza della loro autenticità. E mai come ora, in un’epoca segnata da un’emergenza sanitaria globale, la qualità delle informazioni può salvare la vita delle persone e, al contrario, la disinformazione può arrecare gravi danni.

Per affrontare le maggiori sfide alla libertà di espressione, tra cui il declino della sicurezza dei giornalisti e l’impatto dell’IA e della massiccia digitalizzazione negli ambienti dei media e dell’informazione, i ministri europei responsabili dei media hanno deciso di condurre una serie di azioni prioritarie. Al termine di una Conferenza ministeriale del Consiglio d’Europa, sono state adottate una dichiarazione finale e quattro risoluzioni che coprono le aree in cui l’organizzazione concentrerà i propri sforzi per proteggere la libertà di espressione nei prossimi anni: le tecnologie digitali, la sicurezza dei giornalisti, il cambiamento dell’ambiente dei media e dell’informazione e l’impatto della pandemia da Covid-19.

Organizzata congiuntamente dal Consiglio d’Europa e dal governo cipriota, la Conferenza ministeriale ha riunito oltre 40 ministri e segretari di Stato e 350 partecipanti provenienti da governi nazionali, organizzazioni internazionali, società civile, media e mondo accademico.

Sono stati coinvolti tutti gli attori impegnati nella concezione, nello sviluppo e nell’implementazione delle tecnologie digitali e strumenti di IA per la creazione, la moderazione e la distribuzione di contenuti online, al fine di meglio sviluppare la regolamentazione in questo ambito, anche attraverso norme giuridicamente vincolanti.

Mai prima d’ora abbiamo avuto accesso a così tante informazioni senza però avere la certezza della loro autenticità

I ministri si sono impegnati a creare le condizioni normative necessarie affinché i processi automatizzati di creazione e diffusione di informazioni, soprattutto attraverso strumenti come l’elaborazione del linguaggio naturale, il robo-giornalismo e i flussi di informazioni preparati da algoritmi, siano utilizzati nel pieno rispetto del diritto alla libertà di espressione. Inoltre, hanno chiesto a tutti gli attori di prestare maggiore attenzione ai gruppi emarginati che sono strutturalmente esclusi dalla ricezione di notizie e che rischiano di ricevere un’offerta di informazioni meno diversificata.

Infine, ricordando che la violenza contro i giornalisti e altri professionisti nel campo dei media costituisce un attacco alla democrazia stessa, i ministri hanno assunto l’impegno di fare di questo problema una priorità politica e hanno espresso grande preoccupazione rispetto alla prevalente impunità di tali attacchi. Per tanto hanno invitato il Consiglio a condurre una campagna globale a livello europeo per promuovere la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti, affinché possano perseguire la loro missione di informare.

 

Giuseppe Zaffuto, portavoce del Consiglio d’Europa per l’Italia

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