FESTA DELL’EUROPA
L’UE ADERISCE AL MEMORANDUM DI MARIA DOLENS

 

 Festa dell’Europa significa festa della Pace, perché le due cose sono strettamente legate e lo sono dall’inizio. Da quel lontano, ma non troppo, 1950, quando la seconda guerra mondiale era finita da poco e in tutte le cancellerie del vecchio continente ci si confrontava con il rischio di ricadere di nuovo in un conflitto globale.

Il 9 maggio di quell’anno, a Parigi, la stampa fu convocata per le sei del pomeriggio al Quai d’Orsay. In programma una comunicazione della massima importanza. 

Quella Europea è la centesima bandiera issata sul Colle di Miravalle

 Bastarono le prime parole del discorso del ministro degli Affari Esteri, Robert Schuman, per capire che sarebbe stata una data da ricordare. «La Pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all’altezza dei pericoli che ci minacciano. Mettendo in comune talune produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i Paesi che vi aderiranno, saranno realizzate le prime fondamenta concrete di una federazione europea indispensabile alla salvaguardia della Pace». Veniva proposto in sostanza di porre in essere una istituzione sovranazionale alla quale affidare la gestione di quelle materie prime che all’epoca erano il presupposto di qualsiasi potenza militare: il carbone e l’acciaio. Quella data si celebra ancora oggi a Bruxelles, mentre il Consiglio d’Europa festeggia con le stesse finalità il 5 maggio, ricorrenza della sua costituzione nel 1949.
Proprio il 9 maggio alla Campana si issa la bandiera Europea, la centesima ad arrivare sul Colle. Il momento non potrebbe essere più tragico, ma nemmeno più adatto a ricordare che contro le guerra si lavora prima che i missili vengano lanciati e gli allarmi antiaerei comincino a dilaniare l’animo e le orecchie della popolazione civile.
Del resto già nella prima frase del preambolo alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, proclamata il 7 dicembre 2000 a Nizza e adottata il 12 dicembre 2007 a Strasburgo, si chiarisce che «i popoli d’Europa, nel creare tra loro un’unione sempre più stretta, hanno deciso di condividere un futuro di Pace». Ma non solo, «l’Unione si fonda sui valori indivisibili e universali della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà» e si basa «sul principio della democrazia e sul principio dello Stato di diritto, pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell’Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia».
Il percorso è chiaro, gli obiettivi precisi, si tratta di lavorare con costanza. Come fa il «Siamo Europa Festival», per esempio, dal 13 al 14 maggio a Trento, e come fa soprattutto la Campana il 9 maggio, con l’adesione dell’Unione Europea al Memorandum di Pace. Assieme al Reggente, Marco Marsilli, e alle autorità locali e internazionali, arriveranno di fronte a Maria Dolens centinaia di ragazzi, studenti che hanno fatto diversi percorsi di avvicinamento all’evento, ma soprattutto hanno potuto approfondire il significato della ricorrenza. Sono coinvolti tre gruppi di scuole, ognuno con un obiettivo diverso. Il primo fa capo al «Progetto ambasciatori», organizzato assieme alla Fondazione Antonio Megalizzi, nel quale i ragazzi simuleranno i lavori di un Parlamento, ricoprendo i ruoli di deputati, giornalisti, tecnici e anche lobbisti. Un modo per capire come funziona la politica, per evitare banalizzazioni e non cedere alla tentazione di pensare che “in fondo sono tutti uguali”. Un altro gruppo, formato da studenti internazionali, ha potuto seguire una programmazione didattica innovativa in materia di educazione alla cittadinanza, grazie all’European Centre of Excellence University of Trento Jean Monnet. Ma a essere coinvolto sarà anche il territorio con la partecipazione delle scuole di Rovereto. A tutti loro, ma anche ai più grandi, alcuni attori racconteranno le vite dei Padri fondatori dell’Unione. Poi ci sarà la cerimonia di adesione nella quale accanto al Reggente sarà presente Michele Nicoletti, presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa nel 2018.

Ascoltando le note dell’inno Europeo, mentre la bandiera si alza, si avrà l’occasione di riflettere sul fatto che nulla è scontato, né gratuito, che qualcuno prima di noi si è guadagnato la Pace e che l’Europa unita è l’unico strumento che abbiamo per mantenerla.

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