“Ci sarà bel tempo” significa “aspettatevi una giornata di sole”. Nelle metropoli la pioggia è una sciagura, il traffico aumenta, i tombini si intasano, il turismo rallenta, i ristoranti si svuotano. La maggior parte di noi vive in città quindi il meteo-show, come è stato ribattezzato il regno di Bernacca, si adegua alle preferenze degli spettatori. Quei pochi che hanno scelto la campagna devono scoprire da soli che da marzo a metà aprile si è inasprita la siccità che si trascinava da inizio anno. Il coronavirus ha portato con se la più elevata anomalia primaverile degli ultimi 60 anni, soprattuto al Nord. Il caldo mette a rischio i raccolti, ma allegri sta arrivando “la bella stagione”. Ogni punto di vista è parziale e non basta che lo sostengano in tanti per farlo diventare oggettivo. Tocqueville chiamava “dittatura della maggioranza” quella degenerazione della democrazia in cui in molti decidono per tutti, senza tenere in conto le minoranze. Guardiamo le cose da diverse angolazioni, proviamo a non lasciare indietro nessuno e attendiamo sul divano l'annuncio della rivoluzione culturale: “In arrivo sulla penisola un piacevole periodo di piogge”. Orecchie aperte alle 21.30.

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