Vivi e morti, tutti in fila. File di camion per portare via le bare da Bergamo, camion refrigerati schierati uno dopo l'altro e usati come obitorio mobile a New York. Code interminabili ai supermercati. Prima pagavamo tutti e tornavamo a casa a cantare l'inno nazionale dalle finestre, ora qualcuno prova a saltare le casse per portare via la spesa gratis. È successo a Palermo, è arrivata la polizia, il giorno dopo hanno presidiato i centri commerciali in tenuta antisommossa. Sui social è apparso il gruppo "Rivoluzione nazionale". Stock di economisti prevedono il crollo del Pil e il blocco del “lavoro nero”. Alla mensa della Caritas gli assembramenti sono la normalità, ma ora in fila ci sono categorie nuove. In coda per un lavoro pure operatori sanitari, baristi, venditori ambulanti di stoffe. Vogliono tutti diventare braccianti. Una nuova vita, più faticosa, parecchio. “La terra è bassa”, dicevano gli anziani. Prima lo avevano capito gli immigrati irregolari che coltivavano i nostri pomodori, adesso lo sappiamo anche noi. Oggi la Campana suona per commemorare chi non può più saltare la fila e per ricordare agli altri che insieme la coda sembra meno lunga. Orecchie aperte alle 21.30.

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