«Aó, sto a parla' co' te». I parchi sono riaperti e cominciano a rivedersi gli adolescenti in giro. Fanno lezione da casa da mesi e non vedono l'ora di rincontrarsi di persona. Tra loro discutono alla pari, e parlano come viene. Qualche volta anche in dialetto. Chi non è più adolescente si stupisce che quella frase l'abbia pronunciata una ragazzina di colore, vispa parecchio e molto popolare tra gli amici. È cresciuta assieme a loro, tiferà per la stessa squadra di calcio, o per quell'altra, e sarà innamorata degli stessi protagonisti delle serie tv. È nata in Italia, parla solo italiano con cadenza romanesca, insomma sta a casa sua, come è auspicabile avvenga anche per gli oltre 100.000 bambini venuti alla luce nella penisola nel 2018 con almeno uno dei genitori straniero. Ogni euro speso perché nessuno di loro si senta fuori posto non solo è utile nell’immediato, ma è anche l'unico modo per affrontare le sfide di un mondo che sta diventando sempre più piccolo. Gli adolescenti l'hanno già imparato e scherzano con l'amica senza pregiudizi. Gli ex adolescenti fanno più fatica perché non sono abituati. Ma non gli altri, noi. «Aó, sto a parla' co' te». Orecchie aperte alle 21.30.

Iscriviti alla nostra newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione