IL DISCORSO DELL’AMBASCIATORE DI CIPRO PER L’ADESIONE AL PROTOCOLLO DI PACE

 

L’8 luglio scorso la Repubblica di Cipro ha aderito al Protocollo di Pace di Maria Dolens. Pubblichiamo il discorso pronunciato per l’occasione dall’Ambasciatore Yiorgos Christofides.

Permettetemi di ringraziare prima di tutto il Reggente della Fondazione, il mio caro collega e oserei dire amico Ambasciatore Marsilli per avermi contattato e proposto che Cipro diventi il centotreesimo membro della Fondazione. Naturalmente, il mio Governo mi ha subito dato istruzioni di accettare la sua proposta, dal momento che Cipro, una piccola isola stato con una ricca storia ma sfortunatamente spesso accompagnata a tanta sofferenza, comprende nel profondo gli ideali di Pace e fratellanza, ai quali attribuisce il massimo valore.

Mi trovo davanti a voi oggi in un sito che ha un significato storico per l’Italia e per l’Europa. Mi trovo qui davanti a voi oggi per porgere i miei rispetti a nome del Governo e del popolo di Cipro a tutti coloro che sono caduti nella Grande Guerra ma anche a coloro caduti in tutte le guerre. In ogni guerra, perché nessuna guerra è una guerra giusta. Nessuna guerra può portare benefici all’umanità e l’uso delle armi non può e non deve essere considerato un mezzo per risolvere divergenze tra nazioni.

È ovvio che, in questi tempi così difficili per l’Europa, gli ideali della Fondazione acquisiscono un significato ancora maggiore. Da europei e da nazioni amanti della Pace seguiamo con un senso di estrema preoccupazione ciò che da mesi sta accadendo in Ucraina. La guerra e l’instabilità stanno ancora una volta bussando alla porta dell’Europa. Questa realtà ha imposto a tutti noi la necessità di ricordare e soprattutto ci ha fatto forzatamente capire, che la Pace e la stabilità non possono e non devono essere date per scontate. L’Europa ha sofferto molto nel passato. Allo stesso tempo, l’Europa ha avuto la fortuna di essere stata guidata da visionari che avevano capito fin troppo bene che la Pace e la stabilità possono essere assicurate soltanto attraverso la cooperazione e un senso comune di appartenenza. È stato esattamente su queste fondamenta che è nata l’Unione Europea, di cui Cipro è orgogliosamente membro da ormai 18 anni.

Tuttavia, l’Unione Europea dovrebbe continuare a considerare se stessa come garante di Pace, stabilità e prosperità per il continente europeo. Ora più che mai, il nostro senso di unità e solidarietà non può far altro che essere il nostro principio guida, allo scopo di assicurare che la guerra e la sofferenza cessino sul continente europeo e che il potere della legge prevalga sul potere della forza. Il Diritto Internazionale, per il cui sviluppo furono fatti enormi passi all’indomani della prima guerra mondiale, c’è e occorre sia rispettato nella sua interezza. Il rispetto per la legalità internazionale non può ritenersi un principio “a la carte”, indipendentemente dalla grandezza e dalla forza di un Paese. E la Pace può essere garantita solo quando le dispute sono risolte in modo pacifico. Noi Europei lo sappiamo tutti fin troppo bene.

Coloro che sono caduti e giacciono qui ci ricordano questo. Questa Campana monumentale, nata dal metallo delle armi usate durante la Guerra, rintocca per ricordare a noi tutti delle nostre responsabilità. La nostra comune responsabilità di ricordare. Ricordare coloro che hanno sofferto, che sono caduti e custodire quello che il loro sacrificio ci ha donato. Il privilegio di vivere in Pace e poter sognare un futuro luminoso per i nostri figli.

L’Europa sta invece affrontando tempi complicati. La sovranità e l’integrità territoriale di un Paese europeo è sotto minaccia. Atrocità e violazioni dei diritti umani sono perpetrate a un livello tale che nessuna persona civile potrebbe mai tollerare. Cipro sostiene l’Ucraina e il suo popolo in piena solidarietà. Inoltre, sappiamo noi tutti molto bene cosa significhi essere attaccati da un potente vicino di casa che cerca di conciliare i suoi obiettivi imperialisti e revisionisti con il pretesto di condurre una cosiddetta operazione di Pace.

Sarei negligente se, in questo contesto, non ricordassi e dedicassi poche parole a ciò che il mio Paese ha subito. Cipro è stata invasa militarmente quarantotto anni fa e parte del suo territorio è ancora occupato illegalmente dalla Turchia. Per noi ciprioti, le uccisioni indiscriminate, la violazione massiccia dei diritti umani, le centinaia di migliaia di rifugiati e le migliaia di persone ancora scomparse non sono temi di un passato distante. Sono i ricordi della nostra infanzia e la realtà che viviamo ancora oggi. La nostra massima priorità resta il raggiungimento di un’equa e fattibile soluzione del problema di Cipro, tale da assicurare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali di tutti i ciprioti.

Per questo mi trovo davanti a voi oggi, con l’onore e l’umiltà di aver avuto l’opportunità di celebrare con voi l’adesione di Cipro agli ideali della Fondazione Campana dei Caduti. Come Ambasciatore di un Paese la cui sola arma e il cui solo conforto sono stati la legalità internazionale e la solidarietà di tutti gli altri Paesi rispettosi della legge, sono onorato di dichiarare l’adesione del mio Paese agli ideali della “Magna Carta” di Maria Dolens. Cipro è orgogliosa di fare ufficialmente parte della grande famiglia globale delle nazioni che sono membri della nobile Fondazione.

Oggi, in questo sito di significato storico e simbolico, mentre la bandiera di Cipro viene alzata come segno della nostra adesione ai valori universali della promozione della Pace e della fratellanza, esprimo di nuovo la speranza del mio Governo affinché la Pace e la stabilità prevalgano in Europa, nella nostra regione del Mediterraneo Orientale e oltre. E soprattutto affinché si trovi una soluzione al problema di Cipro in modo che la giustizia, la Pace, la sicurezza e il rispetto dei diritti umani siano la nostra eredità per le generazioni future.

Da sinistra il Reggente della Fondazione, Marco Marsilli, il Commissario del Governo, Gianfranco Bernabei, l’Ambasciatore della Repubblica di Cipro, Yiorgos Christofides, e il Vicesindaco di Rovereto, Giulia Robol

L’Ambasciatore della Repubblica di Cipro, Yiorgos Christofides, e il Reggente della Fondazione, Marco Marsilli

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