ACCADE AL CONSIGLIO D’EUROPA
ADOTTATO UN PIANO D’AZIONE PER L’UCRAINA

 

Nella tecnologia metallurgica è la capacità di un metallo di resistere alle forze che vi vengono applicate. Il contrario della fragilità. In campo psicologico la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Nella guerra ci sono sia i metalli che gli individui e la resilienza riguarda entrambi. Per resistere contro le bombe ci vogliono rifugi che tengono e menti che non si lasciano andare. In Ucraina ci sono persone coraggiose, come ovunque, qualcuno che non ce la fa, come sempre, e una maggioranza di individui normali che stanno subendo un attacco e hanno bisogno di aiuto, sia ora, sia quando il conflitto sarà finito. Per questo il Consiglio d’Europa ha appena adottato il Piano d’azione «Resilienza, ripresa e ricostruzione» che dipanerà i suoi effetti da quest’anno fino al 2026. Un progetto, ha sottolineato la segretaria generale Marija Pejčinović Burić, «elaborato in stretta consultazione con le autorità ucraine». Si tratta di una iniziativa, ha aggiunto, che «fa parte del contributo della nostra organizzazione al processo di ricostruzione del Paese, che affronta la brutale aggressione da parte della Federazione russa e una distruzione immensa». Gli scopi dell’intervento, ha continuato, sono stati definiti nel dettaglio: «Il nuovo Piano d’azione è volto ad accrescere la resilienza delle istituzioni pubbliche attraverso il rafforzamento della governance democratica e dello Stato di diritto e a proteggere i diritti umani dei cittadini».

Lo stanziamento complessivo è stimato a 50 milioni di euro il più elevato mai previsto per un Paese specifico

L’assistenza e il sostegno a Kiev saranno anche uno tra i principali temi all’ordine del giorno del prossimo Vertice dei capi di Stato e di governo che si terrà a Reykjavik a maggio. La decisione di convocare un summit, il quarto nei 73 anni di storia dell’organizzazione, fa seguito a un rapporto presentato a ottobre da un Gruppo di studio presieduto dalla ex presidente irlandese Mary Robinson e composto da personalità politiche di spicco provenienti da tutto il continente. Gli esperti hanno emesso 30 raccomandazioni per consentire al Consiglio d’Europa di rispondere efficacemente alle sfide presentate dalla guerra in Ucraina tenendo conto delle competenze fondamentali dell’organizzazione: la promozione della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto.

Uno degli obiettivi è quello di sostenere il programma di riforme di Kiev necessario all’ingresso nell’Unione europea

Ma Strasburgo si è posto anche altri obiettivi. Oltre a fornire sostegno continuo all’Ucraina, il Piano d’azione ha anche l’obiettivo di sostenere il programma di riforme di Kiev, intensificato dopo la decisione di Bruxelles di concedere al Paese lo status di candidato all’ingresso nell’Unione europea. Il bilancio complessivo per il quadro di cooperazione quadriennale è stimato a 50 milioni di euro, il più elevato stanziamento mai previsto per un Piano d’azione rivolto a un Paese specifico.

L’iniziativa sarà strettamente coordinata con Ue Onu e Osce

Il Consiglio d’Europa collaborerà con le autorità ucraine nell’affrontare urgenti esigenze e priorità, compresa l’attuazione delle misure illustrate nel parere della Commissione europea in ambito di giustizia costituzionale, lotta alla corruzione, riciclaggio di capitali, sviluppo di un sistema giudiziario indipendente, efficace e affidabile, promozione della libertà di espressione e della libertà dei media e rafforzamento della protezione dei diritti delle minoranze nazionali.

Il Piano d’azione sarà accompagnato da importanti attività della Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (Ceb), che fornirà un contributo rilevante, finanziando parzialmente progetti di investimento con un elevato valore sociale volti a migliorare le condizioni di vita dei gruppi più vulnerabili.

Il sostegno a Kiev sarà uno tra i temi all’ordine del giorno del Vertice dei capi di Stato e di governo che si terrà a Reykjavik a maggio

La Ceb potrà inoltre operare direttamente nel Paese non appena completata la fase finale del processo in corso attraverso il quale l’Ucraina diventerà membro della Banca a tutti gli effetti. L’azione del Consiglio d’Europa sarà strettamente coordinata con l’Unione europea, le Nazioni Unite e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), nonché con finanziatori bilaterali.

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