ACCADE ALL'ONU
L’UNICEF LANCIA IL PIÙ GRANDE APPELLO DI SEMPRE

 

Oggi ci sono più bambini bisognosi di assistenza umanitaria che in qualsiasi altro momento della storia recente. Il dato è nuovo, le cause no, e sono sempre le stesse: guerre, conflitti, sfollamento, movimenti di massa di popolazioni, epidemie e tassi crescenti di malnutrizione. Ad aggravare la cosa ci sono i cambiamenti climatici, che peggiorano le crisi e ne scatenano di nuove. Lo denuncia il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), sottolineando che nel 2022, i bisogni umanitari sono cresciuti molto, in gran parte a causa della guerra in Ucraina, dell’aumento diffuso dell’insicurezza alimentare e delle minacce di carestia per fattori legati al clima. E poi ci sono le epidemie, non solo il Covid, ma quelle di malattie che in Occidente sono debellate da tempo. C’è ancora chi muore di morbillo perché non ci sono abbastanza vaccini.

Le emergenze in Afghanistan e in Ucraina, quelle dei rifugiati siriani, della Repubblica Democratica del Congo e dell’Etiopia sono le prime da affrontare

Le emergenze in Afghanistan e in Ucraina, quelle dei rifugiati siriani, della Repubblica Democratica del Congo e dell’Etiopia sono le prime cinque da affrontare, quelle per le quali l’Unicef, lancia un appello per il reperimento di 10,3 miliardi di dollari da utilizzare per l’assistenza a oltre 173 milioni di persone, tra le quali 110 milioni hanno meno di 18 anni.

L’Afghanistan, quasi sparito dai radar dell’informazione, è il Paese che richiede maggiori interventi, con 1,65 miliardi di dollari indispensabili per avviare progetti di assistenza umanitaria. Subito dopo, la tragica classifica segnala che è urgentissima una risposta forte al flusso di rifugiati ucraini che stanno raggiungendo l’Europa. Una risposta per la quale occorrono più di un miliardo di dollari. Per la crisi in Siria, il Fondo dell’Onu chiede 867 milioni, oltre 862 sono necessari per affrontare l’emergenza nella Repubblica Democratica del Congo e 674 per l’Etiopia.

L’appello dell’Unicef per il 2023, il più grande di sempre per fondi necessari, mira a fornire delle strategie per affrontare situazioni diverse e di elevata complessità, in un contesto in cui gli effetti persistenti della pandemia di Covid-19 e l’instabilità economica stanno avendo un impatto devastante sulle condizioni di vita di milioni di bambini nel mondo.

Nel 2022 i bisogni umanitari sono cresciuti a causa di guerre e minacce di carestia

Il cambiamento climatico sta ulteriormente peggiorando la portata e l’intensità delle emergenze. Gli ultimi 10 anni sono stati i più caldi mai registrati, e il numero di disastri legati al clima è triplicato nel corso dell’ultimo trentennio.

Bisogna agire subito e per questo il Rapporto sull’intervento umanitario nel 2023 pone una serie di obiettivi chiave: raggiungere 8,2 milioni di bambini con cure per la malnutrizione acuta grave e oltre 28 milioni con vaccinazioni per il morbillo. Si mira ad assistere 63,7 milioni di persone con acqua sicura e 23,5 con misure per la salute mentale e di supporto psicosociale. Contro le violenze di genere è previsto l’intervento su 16,2 milioni di persone, tra bambini e donne, e si tenterà di raggiungerne 32 milioni con canali sicuri per permettere loro di denunciare sfruttamento e abusi sessuali.

Sul fronte dell’istruzione, inclusa la prescolare, l’obiettivo è sostenere più di 25,7 milioni di bambini.

Ma oltre agli obiettivi ci sono i risultati raggiunti. E l’inizio di ogni anno è il momento per fare bilanci. Nel corso del 2022 l’intervento umanitario, in partenariato con Agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni non governative, società civile e donatori, ha dato buoni frutti. Sono state raggiunte 25,9 milioni di persone con acqua potabile e per uso domestico, 23,8 milioni di bambini con la vaccinazione per il morbillo e 2,6 milioni di piccoli con terapie salvavita per la malnutrizione acuta grave. L’accesso all’istruzione è stato garantito a oltre 28 milioni di studenti. A questo si sono aggiunti interventi sul contrasto della violenze di genere e l’apertura, per oltre 5 milioni le persone, di canali sicuri per denunciare abusi e sfruttamento sessuale.

I numeri possono essere noiosi, specialmente quando riguardano elenchi di cose fatte o da fare, crisi da affrontare, emergenze passate e previsioni su quelle future. Resta il fatto che l’unico modo per definire l’esatta entità di un fenomeno è misurarlo, altrimenti si rischia di cadere nel pressappochismo, paragonando tra loro realtà completamente diverse, e magari anche stabilendo ordini di priorità che non si fondano sull’oggettiva consistenza dei problemi da affrontare.

Gli ultimi 10 anni sono stati i più caldi mai registrati e il numero di disastri legati al clima è triplicato nel corso dell’ultimo trentennio

Le crisi sono talmente tante che sembra impossibile affrontarle tutte. Il dubbio è che ci sia un problema di fondo nel modello di sviluppo economico globale. Se un bambino ha come principale bisogno quello di ricevere l’ultimo modello di smartphone e un altro quello di ricevere il vaccino per il morbillo ci deve essere qualcosa che non ha funzionato.

ONU - obiettivi e risultati azione umanitaria Unicef

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