ISSATA LA BANDIERA DELL’UNIONE EUROPA

La dichiarazione di Robert Schuman del 9 maggio 1950 si apre con una invocazione alla Pace mondiale. L’Europa ha portato la guerra in tante parti del mondo, anche i due conflitti mondiali sono nati nel vecchio continente. Per questo i padri fondatori hanno sentito la responsabilità non solo di garantire la Pace tra i popoli europei, ma anche di fare dell’Europa il messaggero della Pace in tutto il mondo.

Questa Europa non potrà farsi in una volta sola, come ci ha insegnato Jean Monnet. Bisogna avere pazienza. Tutte le grandi imprese politiche non sono state portate a termine in un solo momento. Non è stato così per i nostri Stati e per i diritti di cui godiamo, costruiti attraverso anni, decenni, secoli, battaglie, fatiche e sofferenze. Ma non basta ancora, ci vogliono anche «sforzi creativi», come diceva Schuman. Per questo c’è bisogno delle nuove generazioni: non dobbiamo solo fare memoria, ma anche inventare cose nuove. Di fronte alla guerra e alla povertà non abbiamo ricette da applicare, abbiamo bisogno di moltiplicare le relazioni tra di noi e di sottolineare le cose che abbiamo in comune.

«La comunità – diceva De Gasperi – è quel luogo in cui noi siamo solidali con gli altri membri che la compongono». E per creare una comunità l’intuizione di Schuman è stata quella di mettere in comune alcune cose per impedirci di fare la guerra tra di noi. In particolare la fusione del carbone e dell’acciaio.

È bello ricordare quella dichiarazione proprio sotto la Campana, perché anche la Campana è il prodotto di una fusione, della stessa intuizione: mettere insieme quello che ci divide, gli strumenti della guerra, perché diventi strumento di Pace.

La convivenza armoniosa è un percorso che passa attraverso il rispetto della sofferenza

Maria Dolens, però, ci ricorda anche il dolore, ci ricorda che la Pace non è ingenua, non nasce dal rifiuto di guardare al male del mondo. La Pace di cui ci parlano la Campana e l’Unione Europea è un percorso che passa attraverso il rispetto della sofferenza. In questo momento pensiamo all’Ucraina, vittima di una aggressione ingiustificabile.
Le Nazioni Unite sottolineano che l’aggressione non è mai giustificabile per nessuna ragione economica, politica e sociale. Questa è la legge internazionale che abbiamo voluto darci e anche per questo, di fronte all’attacco, l’Ucraina ha saputo trasformare il dolore in uno straordinario desiderio d’Europa.
Non è un caso che la bandiera d’Europa sia composta da uno sfondo azzurro con delle stelle che simboleggiano la diversità e l’armonia. Non sono tante le bandiere che hanno scelto il colore del cielo. E quello che può significare il cielo ce lo ha spiegato De Gasperi scrivendo «dietro le sbarre della prigione cerco un pezzetto di cielo azzurro». La bandiera d’Europa vuole essere un pezzo di cielo a cui possiamo guardare per quello che rappresenta in termini di desiderio di libertà.
L’Europa non è solo un continente, è un modo di vivere in cui accanto alla Pace c’è il rispetto della dignità umana e della libertà di ciascuno.

Michele Nicoletti, rappresentante dell’Unione Europa (trascrizione dal discorso)

Tutte le grandi imprese politiche non sono state portate a termine in un solo momento

La comunità – diceva De Gasperi – è quel luogo in cui noi siamo solidali con gli altri membri che la compongono

 

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