ACCADE AL CONSIGLIO D'EUROPA
MEMORIA E FUTURO

 

«Una comunità pienamente consapevole della sua storia e della sua cultura ha più probabilità di guardare al presente e al futuro con fiducia», ha dichiarato la segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, in occasione della Giornata internazionale dei Rom. La storia del popolo Rom è la storia di una ferita ancora aperta: centinaia di migliaia caddero vittime per mano delle forze fasciste, dal Baltico ai Balcani. In Germania, furono pochissimi i Sinti e i Rom che sopravvissero all’olocausto e ai campi di concentramento, ai cosiddetti Zigeunerlager (Lager destinati unicamente alle famiglie Rom), in cui vennero sterminati o persero la vita a causa delle deplorevoli condizioni di vita. Ciononostante, il massacro del popolo Rom non venne neanche nominato durante il processo di Norimberga.

Il Consiglio d’Europa ha organizzato in materia una conferenza online dal titolo «Collaborare per l’emancipazione e la responsabilizzazione dei giovani Rom: il ruolo della storia nella partecipazione e nell’inclusione dei giovani Rom», il cui obiettivo, tanto ambizioso quanto essenziale, è stato quello di risvegliare la memoria collettiva e riportare alla luce un passato che non deve essere dimenticato. L’insegnamento della storia dei Rom e dei Caminanti, nonché la commemorazione dell’olocausto dei Rom, rappresentano infatti delle priorità nell’attuale Piano d’azione strategico del Consiglio d’Europa sull’integrazione dei Rom e dei Caminanti.

Purtroppo, la stigmatizzazione collettiva dei Rom e dei Caminanti è un problema più che mai attuale, che colpisce non solo gli adulti, costretti a far fronte alla discriminazione nel mercato del lavoro, ma anche i bambini, spesso isolati e vittime di bullismo nelle scuole. L’attuale grave emergenza sanitaria non ha fatto che esacerbare la loro condizione di segregazione. Infatti, le misure di apprendimento a distanza hanno escluso i bambini Rom dalla scuola, poiché nella maggior parte dei casi non dispongono di un accesso a internet o di un computer. Inoltre, le famiglie Rom vivono, in molti casi, in baracche, senza escludere che tutt’oggi sono ancora migliaia i Rom europei che rimangono apolidi e sprovvisti di documenti personali che possano provare la loro identità.

La storia brutale del massacro dei Rom non deve lasciare echi di discriminazione, bensì alimentare messaggi di inclusione, speranza e uguaglianza, per combattere fermamente le generalizzazioni pregiudizievoli e i discorsi di incitamento all’odio.

«Celebrando la Giornata internazionale dei Rom, impegniamoci a riconoscere la storia e a risolvere i problemi attuali. Agendo su questi due fronti, possiamo sperare in un futuro più radioso per i Rom e i Caminanti e quindi per l’Europa intera», ha concluso, con un messaggio di speranza, la segretaria generale.

L’insegnamento della storia e la commemorazione delle vittime sono le priorità del Piano d’azione strategico del Consiglio d’Europa sull’integrazione dei Rom e dei Caminanti

 

Giuseppe Zaffuto, portavoce del Consiglio d’Europa per l’Italia

Celebrazione Giornata Internazionale dei Rom

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