EDIZIONE SPECIALE
Per una fortunata coincidenza, il 50° numero de «La Voce di Maria Dolens» si rende disponibile ai suoi lettori alla vigilia del 4 ottobre, data del compleanno della nostra monumentale Campana e, a ben vedere, non uno qualsiasi, considerato il fatto che precede immediatamente la storica ricorrenza del Centenario.
In un contesto ancora pesantemente condizionato dagli strascichi della pandemia, una felice intuizione dell’allora Reggente, senatore professore Alberto Robol, aveva portato alla nascita della pubblicazione seppure in un’altra forma. Si trattava di dotare la Fondazione Campana dei Caduti di uno strumento in grado di veicolare verso l’esterno, con continuità ed efficacia, le numerose e qualificate attività dalla stessa organizzate, incluse quelle rientranti nei rapporti di partenariato conclusi alcuni anni addietro con le due principali organizzazioni multilaterali competenti in materia di diritti umani, il Consiglio d’Europa e le Nazioni unite. Di qui la scelta di una rivista bilingue, capace di interessare anche lettori non abitualmente raggiunti da pubblicazioni a natura “regionale”, quali membri del corpo diplomatico, funzionari di organi governativi ed esponenti di Organizzazioni non governative straniere.
Per questo si è scelto di focalizzare l’attenzione su tematiche della attualità internazionale, affrontate sul piano di un’analisi oggettiva ed equilibrata degli eventi, il più lontano possibile cioè da impostazioni e interpretazioni di parte, riservando uno sguardo alle problematiche via via in agenda presso i due fori multilaterali di Strasburgo e New York ricorrendo, non di rado, per questo, ai contributi di autorevoli “addetti ai lavori”.
Quanto precede senza trascurare di dare la giusta rilevanza agli eventi presso il Colle di Miravalle, spesso organizzati in collaborazione e sinergia con altre significative realtà locali, a conferma della esistenza di due aspetti inscindibili, di due facce della stessa medaglia, della Fondazione: la forte vocazione internazionale e il solido radicamento sul territorio trentino.
Ormai giunta, dopo l’esordio del novembre 2020, alla sua 50a pubblicazione, appare giustificato riconoscere alla «Voce» l’acquisizione di una sorta di “maturità”, rappresentata da un appropriato “mix” di contenuti, dei quali avete un esempio in questo numero celebrativo, e da una attraente veste grafica. Tale constatazione non le impedirà, ovviamente, di rimettersi in gioco ogni qual volta le esigenze lo richiederanno, aprendosi a nuovi settori di osservazione e a formule innovative in grado di rinsaldare il rapporto esistente con l’audience attuale e persino di ampliarne la consistenza.
Non potrei concludere il mio commento senza esprimere un sentito ringraziamento al Direttore della testata, Marcello Filotei, per il costante impegno personale e l’alta qualità della collaborazione professionale prestata durante il trascorso quadriennio.
Il Reggente, Marco Marsilli

