SERGIO MATTARELLA RIELETTO PRESIDENTE

 

Al superamento della soglia dei 505 voti necessari per raggiungere il quorum l’assemblea dei Grandi elettori tira un sospiro di sollievo e scoppia in un grande applauso. È il 29 gennaio e Sergio Mattarella viene rieletto alla presidenza della Repubblica italiana. È lui il punto di sintesi di strategie contrapposte che sembrano avere lasciato conseguenze non trascurabili tra i partiti che compongono l’ampia maggioranza che sostiene il governo guidato da Mario Draghi. Al temine dello spoglio i voti saranno 759, più di quelli ottenuti da Francesco Cossiga nel 1985, da Carlo Azeglio Ciampi nel 1999 e da Giorgio Napolitano alla sua rielezione nel 2013. Dopo una settimana di trattative e candidati “bruciati”, anche eccellenti, la situazione si è sbloccata dopo la settima votazione andata a vuoto. I capi gruppo sono saliti al Quirinale per chiedere a Mattarella di rimanere in carica e si sono sentiti rispondere: «Avevo altri programmi per il futuro ma sono a disposizione». Malgrado l’età, 80 anni compiuti il 23 luglio scorso, e dopo avere più volte sottolineato di voler ritirarsi a vita privata, il Capo dello Stato uscente ha accettato di proseguire nel suo incarico anche perché la «grave emergenza sul fronte sanitario, economico e sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento». Queste condizioni «impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente debbono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti». Ora la domanda che gli osservatori si fanno, soprattutto all’estero, è quanto durerà il secondo mandato? Nella speranza che si concluda regolarmente nel 2029 non resta che augurare buon lavoro a uno statista che ha messo il bene del Paese davanti al suo.

 

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