ACCADE AL CONSIGLIO D’EUROPA
NUOVO RAPPRESENTANTE SPECIALE PER I REATI LEGATI ALL’INTOLLERANZA RELIGIOSA
Nuova figura al Consiglio d’Europa a Strasburgo: il segretario generale Marija Pejčinović Burić ha nominato il direttore delle comunicazioni, Daniel Höltgen, Rappresentante speciale sull’antisemitismo, l’anti-islamismo e altre forme di intolleranza religiosa e crimini discriminatori.
«Nessuno dovrebbe essere preso di mira per ciò in cui crede o non crede. La lotta contro la discriminazione, incluso quella fondata sulla religione o sul credo, è stata sin dall’inizio al centro della missione del Consiglio d’Europa. Siamo sempre stati molto attivi nella promozione del dialogo interreligioso e nella promozione della pace e della stabilità nei nostri Stati membri», ha dichiarato il nuovo rappresentante speciale, Daniel Höltgen.
Scopo del mandato è quello di aumentare la consapevolezza e la visibilità del problema, comunicando attivamente le priorità del segretario generale ai governi, alle organizzazioni internazionali, alle istituzioni religiose, ai leader politici, agli influencer e all’opinione pubblica.
Höltgen presenterà inoltre proposte specifiche tese a rafforzare l’assistenza del Consiglio d’Europa agli stati membri sulle politiche destinate a combattere l’antisemitismo, l’anti-islamismo e altre forme di odio religioso e crimini ispirati dalla discriminazione, in linea con la Convenzione europea sui diritti umani e con le direttive del Consiglio che riguardano questo tema.
«Negli ultimi anni abbiamo assistito in molte zone d’Europa a un aumento allarmante dei crimini ispirati dalla discriminazione, spesso aggravati dall’ incitamento all’odio su piattaforme online e sugli altri media. Il Consiglio d’Europa è stato fondato nel 1949 per garantire la tutela dei diritti umani. La promozione dei diritti umani in Europa è stata una risposta a ciò che il nostro continente ha subìto durante la seconda guerra mondiale. Settantacinque anni dopo, l’intolleranza religiosa e i crimini discriminatori sono in aumento e minacciano le persone, le comunità e le nostre democrazie», ha sottolineato Höltgen.
L’ultimo incontro sul tema nel 2020 è stato organizzato assieme alla rappresentante speciale italiana per l’antisemitismo, Milena Santerini, docente all’Università Cattolica di Milano. Santerini, che è stata membro dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa dal 2013 al 2018 e relatrice sulla lotta contro il razzismo e l’intolleranza, data la sua lunga esperienza nel campo sarà invitata a Strasburgo prossimamente per fornire una consulenza sulle iniziative da intraprendere.
Inoltre, nell’ambito di un «Accordo parziale allargato» (Enlarged partial agreement), diciassette Stati Membri del Consiglio d’Europa hanno deciso di istituire un «Osservatorio sull’insegnamento della storia in Europa». Lo scopo principale dell’organismo sarà quello di raccogliere e diffondere attraverso una serie di relazioni periodiche e tematiche, informazioni concrete sui modi in cui la storia può essere insegnata. L’obiettivo principale è quello di facilitare l’apprendimento e lo scambio di buone pratiche. L’iniziativa servirà anche come piattaforma per lo sviluppo professionale e per la creazione di un network che coinvolga le associazioni professionali europee e gli istituti attivi nel campo dell’insegnamento della storia.
Nel contesto di una crescente diffusione del populismo, un insegnamento della storia che incoraggi la multi-prospettiva e il pensiero critico, è la chiave per lo sviluppo di una cultura della democrazia. Portando in primo piano pratiche che incoraggino l’insegnamento in linea con i valori del Consiglio d’Europa, l’Osservatorio intende dare un contributo a chi lavora contro la manipolazione e la distorsione della storia e aiutare in questo modo a promuovere la pace e il dialogo.
Giuseppe Zaffuto, portavoce del Consiglio d’Europa per l’Italia
Daniel Höltgen