ACCADE AL CONSIGLIO D’EUROPA
LA SEGRETARIA GENERALE SCRIVE AL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO

 

Ci sono volte che suona la campanella mentre ti stanno interrogando. Pensi di essere salvo, ma sulla porta la professoressa ti ricorda che continuerà a farti domande il giorno successivo. È capitato a tutti, anche a quelli con i voti più alti che però non lo dicono per non macchiare la loro immagine, e anche ai più intelligenti, che spesso lo ammettono perché sono i più intelligenti. Succede anche quando la scuola è finita ed è successo anche al ministro degli Affari esteri russo, Sergej Lavrov, al quale la segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, ha ricordato in una lettera che Mosca deve attuare le sentenze in sospeso emesse dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo anche se è stata espulsa dall’organismo internazionale. Insomma non solo la campanella è suonata, ma ti hanno addirittura mandato fuori dalla classe durante le lezioni, ma i compiti li devi fare lo stesso.

La Federazione russa deve attuare le sentenze in sospeso emesse dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo anche se non è più membro del Consiglio d’Europa

Malgrado la Federazione russa sia stata esclusa dal Consiglio d’Europa il 16 marzo 2022, infatti, il Cremlino è ancora tenuto ad attuare le sentenze dei giudici di Strasburgo relative alle azioni commesse fino al 16 settembre 2022.

Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha deplorato fermamente il fatto che dal 3 marzo la Russia abbia cessato ogni comunicazione relativamente all’esecuzione delle sentenze. A fronte di questo comportamento ha deciso di cambiare strategia. Data l’assenza di informazioni fornite dalle autorità di Mosca si è ricorso al contributo fornito dalla società civile, intensificando gli scambi con le Organizzazioni non governative che operano nelle aree interessate. Verrà inoltre rafforzata l’interazione con gli organismi delle Nazioni Unite che si occupano di diritti umani, ai quali la Russia aderisce ancora.

In futuro il Comitato dei ministri valuterà l’adozione di decisioni più generali che affrontano casi riguardanti la Russia. Inoltre, il Consiglio d’Europa pubblicherà periodicamente informazioni aggiornate su tutti i giudizi ancora pendenti, come anche un registro dei «riconoscimenti di “equa soddisfazione”» ancora in sospeso e degli interessi moratori maturati nel frattempo. Un primo bilancio è stato già fornito. Attualmente gli esperti stanno vagliando 2.227 casi in attesa della piena attuazione da parte delle autorità russe. Al momento sono attese informazioni sul pagamento di una ”equa soddisfazione” in 1.874 casi. All’8 novembre 2022, l’importo che Mosca dovrebbe risarcire ammontava a oltre 2 miliardi di euro.

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