Il primo numero del 2025 della Voce di Maria Dolens è, molto appropriatamente, dedicato alla presentazione di alcune delle attività attraverso cui la Fondazione Campana dei Caduti intende celebrare il Centenario della monumentale Campana.

Non nascondo come, in origine, l’obiettivo fosse in realtà più ambizioso, quello cioè di dar conto sin dal mese di gennaio di tutte le iniziative rientranti in «Cento Anni - 100 Rintocchi», denominazione ufficiale della programmazione commemorativa.

Motivi vari, in parte collegati anche alla non confermata copertura finanziaria di questo o quel modulo, ci hanno indotto a concentrare, per ora, la prioritaria attenzione su due iniziative già definite. Si tratta, da un lato, della pubblicazione di un nuovo volume sulla storia e attualità della Campana dei Caduti che, al tempo stesso, rappresenta un aggiornato “bilancio di missione” della entità che ne porta il nome. Dall’altro, dell’allestimento presso la sede della Fondazione, grazie alla collaborazione con il Museo Storico italiano della Guerra, prima “residenza” della creazione di don Rossaro, di una ampia e articolata ricostruzione della esistenza di Maria Dolens, nonché della sua variegata impronta sull’immaginario collettivo.

I contributi di Mauro Marcantoni, coordinatore del libro, e di Chiara Moser, curatrice della mostra, permetteranno ai nostri lettori maggiori approfondimenti sulle predette due iniziative, alle quali è strettamente associato l’impegno della Fondazione quali portare a positiva conclusione anche le ulteriori proposte (in alcuni casi in avanzato stadio di “negoziato”) che la vedono impegnata in una serrata interlocuzione con autorità pubbliche, addetti ai lavori e possibili sponsor.

Due osservazioni finali, prima di concludere un “editoriale” volutamente stringato per lasciar adeguato spazio alle presentazioni più tecniche. La prima, attiene alla volontà del Consiglio di Reggenza e mia personale di coinvolgere nel centenario non solo il Colle di Miravalle (come scontato), ma anche la Municipalità, con la quale il dialogo è costante ormai da svariati mesi, la cittadinanza e le altre istituzioni culturali di Rovereto, della Vallagarina e più oltre nel Trentino. Cito, a titolo di esempio, il fatto che alla sopracitata esposizione su “Maria Dolens” contribuiscano, con la messa a disposizione di loro opere, non solo il già ricordato Museo Storico italiano della Guerra ma anche il Museo Civico e il MART.

La seconda, riguarda il proseguimento nel 2025, con pochissime varianti, della attività istituzionale “ordinaria”, attraverso la quale la Fondazione intende mantenere anche lungo l’arco dei prossimi 12 mesi la sede di Miravalle aperta e disponibile alle numerose e qualificate richieste di ospitalità provenienti dal “territorio”, con la sola, naturale avvertenza di evitare le sovrapposizioni o i conflitti di date con le iniziative del “Centenario”.

«Cento Anni - 100 Rintocchi», un appuntamento che invitiamo tutti i nostri lettori, quando verrà il momento, a registrare, seguire e divulgare, insomma a considerare un po’ come proprio

 

Il Reggente, Marco Marsilli

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