Un nuovo inizio

Per la Campana dei Caduti cento anni non sono un traguardo, ma un punto di partenza. A un secolo dalla sua fusione il messaggio di Maria Dolens è più che mai attuale ed è stato declinato in un ricchissimo programma che copre tutto il 2025. Il calendario degli eventi è stato presentato il 2 aprile scorso presso l’auditorium Alberto Robol della Fondazione, sul colle di Miravalle. Erano presenti il Reggente Marco Marsilli, la sindaca del Comune di Rovereto Giulia Robol, il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi, il presidente del Consiglio provinciale, Claudio Soini, e la vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Francesca Gerosa.

Nel fare gli onori di casa il Reggente ha sottolineato come nell’elaborarne i contenuti del programma, la Fondazione sia partita «da alcune considerazioni di carattere generale. In primo luogo, dalla volontà di offrire al pubblico dei futuri frequentatori un appropriato mix fra mostre d’arte, spettacoli musicali, eventi accademici, rappresentazioni teatrali, momenti di spiritualità ed altro. In secondo luogo, dalla ricerca di “fare squadra” con le altre istituzioni museali cittadine, approfittando delle reciproche sinergie». Da questo punto di vista, ha aggiunto, «sono particolarmente lieto che al primo evento in calendario, la Mostra “Il Mito di Maria Dolens”, abbiano contribuito con opere o documenti non solo il Mitag (neo-denominazione del Museo storico italiano della Guerra) al quale si deve la maggior parte dei prestiti, ma anche Mart, Museo Civico e Museo Storico del Trentino». Un altro obiettivo, ha continuato, è quello di «rinsaldare il forte legame di continuità fra il Colle di Miravalle e Rovereto “Città della Pace”. Il centro storico di quest’ultima, infatti, si trasformerà dal 25 al 27 luglio nell’ideale palcoscenico di una delle manifestazioni di maggior richiamo del nostro Centenario, “Città invisibili”». A seguire è intervenuta la sindaca di Rovereto, sottolineando che il Centenario «è per noi un’importante occasione di celebrare la Campana dei Caduti, il simbolo grazie al quale Rovereto “Città della Pace” è celebre in tutto il mondo, ma è anche un’occasione per rinnovare il nostro impegno nella promozione della cultura e dei valori della Pace». A Rovereto, ha aggiunto, «i valori fondamentali della convivenza armoniosa e dell’integrazione europea sono impressi nell’identità stessa della comunità e come tali vanno promossi e celebrati. La Campana dei Caduti è, in questo contesto, un simbolo straordinario, è più di un monumento, è un richiamo a un impegno attivo, e come tale si inserisce perfettamente nella visione futura della nostra città».

Da parte sua la vicepresidente della Provincia autonoma di Trento ha puntato l’attenzione sui giovani, sottolineando che «noi tutti abbiamo un obbligo morale importante, ed è quello di prendere per mano i nostri bambini, i nostri ragazzi e accompagnarli affinché loro possano fare un lavoro ancora migliore rispetto a quello di chi li ha preceduti». La Campana dei Caduti, ha aggiunto, «a ogni rintocco ci porta a pensare a ciò che è stato, al ricordo delle persone che si sono sacrificate per noi, per le generazioni future; un monumento che porta con sé valori importanti: il valore della Pace, della memoria, il valore del rispetto dei diritti umani. A questi valori, però, dobbiamo accompagnare anche quello dell’inclusione, dell’integrazione e l’importanza della consapevolezza che ognuno di noi, nel suo pezzettino di strada e di vita, può fare davvero la differenza.

Tanto è stato fatto, però non ci dobbiamo fermare qui».