EDIZIONE SPECIALE

 

I primi cento anni di Maria Dolens sono stati una cavalcata partita dall’idea di un visionario, don Antonio Rossaro, e approdata a una Fondazione fortemente radicata nel territorio trentino, ma con una spiccata vocazione internazionale. Fondere i cannoni della prima guerra mondiale per realizzare un simbolo di Pace fu un’intuizione profetica, continuare a lavorare perché si anteponga il dialogo alle armi è stato l’obiettivo dei successori dell’ideatore. Da padre Antonio Iori, a Pietro Monti, da Alberto Robol a Marco Marsilli, attualmente in carica, tutti i Reggenti, con stili diversi, hanno avuto come stella polare il monito di Pio XII impresso sul manto della Campana: «Nulla è perduto con la Pace. Tutto può essere perduto con la Guerra». Nelle pagine che seguono il lettore troverà una ricognizione a volo d’uccello su un percorso pieno di sorprese, difficoltà, cadute e successi. Chi volesse approfondire può farlo attraverso questo mensile di geopolitica, che, dal novembre 2020, viene offerto gratuitamente in italiano e in inglese sul sito della Fondazione.

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