IL SALUTO DELLA SINDACA DI ROVERETO, GIULIA ROBOL, AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA

 

Signor Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella, è con immenso onore e profonda emozione, che oggi, a nome dell’intera comunità roveretana e trentina, delle autorità tutte, dei cittadini e delle cittadine Le do il benvenuto.

La Sua presenza, sul Colle di Miravalle non è per noi solo una cortese visita, ma la più alta e prestigiosa testimonianza istituzionale, che conferma il valore e il legame che «Maria Dolens» incarna come patrimonio internazionale e quale simbolo di Pace. (…)

Questa giornata, Signor Presidente, onora la nostra città, il nostro Trentino, e rafforza ulteriormente quella che è la nostra vocazione più intima e riconosciuta: essere «Città della Pace». Un titolo non solo onorifico, ma sancito dalla Legge nazionale n. 103 del 2006, un impegno che quotidianamente ci prefiggiamo di concretizzare nel rispetto dei diritti umani, della solidarietà, del volontariato e della cooperazione internazionale.

Quest’anno è un anno speciale. “Maria Dolens” celebra il suo Centenario: cento anni, cento rintocchi che, sera dopo sera, si perdono nell’aria, per unire attraverso il suono che esce dal bronzo tutti i popoli, come recita la frase ideata da Don Antonio Rossaro e su di essa incisa: dum aere jungo populos. (…)

La storia di Rovereto e del Trentino è stata profondamente segnata dalla Grande Guerra. La nostra terra fu un fronte di scontro cruento, un’area di confine che conobbe distruzione e sofferenze indicibili. Le nostre città e valli furono devastate, la popolazione dispersa ed evacuata. Il secolo scorso ha massicciamente sperimentato guerre locali e mondiali, trasformazioni radicali, cancellazione di imperi e cambiamento di confini, persecuzioni, torture, eccidi di gruppi e di popoli.

Il sonno della ragione genera mostri, signor Presidente, ma proprio da quelle macerie e da quel dolore, il nostro territorio ha saputo risorgere con una straordinaria forza e resilienza.

La fine delle guerre ha segnato l’inizio di nuovi percorsi, che attraverso quel faticoso processo di riconciliazione hanno trasformato le cicatrici in un esempio tangibile di convivenza pacifica, territorio di autonomia speciale e promozione di cultura della Pace. Questo è il frutto di una visione lungimirante, profondamente europeista, incarnata da padri fondatori come il nostro presidente Alcide De Gasperi, che hanno saputo tracciare la via per un’Europa unita, un vero baluardo di Pace e democrazia, dove i confini non dividono più, ma uniscono. Questa visione è ciò che ha trasformato il nostro territorio, in un luogo di dialogo e sviluppo pacifico.

Ma il contesto internazionale oggi appare critico e in rapido cambiamento, assistiamo a sanguinosi conflitti e a una crescente instabilità in molte aree del mondo. I conflitti sono dentro l’Europa, sono in Medio Oriente e l’escalation di violenza non pare attenuarsi. (…)

Il messaggio di Maria Dolens è quindi oggi più che mai attuale e necessario. Ogni sera, i suoi cento rintocchi risuonano sulla città, e parlano al mondo. Ricordano le vittime di tutte le guerre, ammoniscono contro l’odio e richiamano alla responsabilità individuale e collettiva nel costruire un futuro di Pace. Maria Dolens suona per tutti e tutte, per ciascuno e ciascuna, nessuno escluso, non giudica, non decide, suona per richiamare lo spirito della vita, rappresenta agli uomini e alle donne l’intimità di un’emozione che arriva dritta al cuore.

La Campana della Pace, signor Presidente, insieme al Museo della Guerra - MITAG e all’Ossario di Castel Dante, sono i simboli identitari della cultura della Pace e della memoria. Rovereto si è resa protagonista di un cammino che da progetto commemorativo è diventato progetto civile e culturale, dove i confini non rappresentano limiti, dove la diversità è ricchezza e conoscenza dentro una casa europea che è orizzonte di inclusione, libertà e futuro. Attraverso le azioni quotidiane, nell’impegno sociale, nella formazione, nel volontariato, nello sport vogliamo coltivare quel sentimento di accoglienza che nasce dalla giustizia e dalla dignità umana. (…)

Grazie, Signor Presidente, per aver voluto essere qui con noi in questo momento così significativo. La Sua presenza ci onora profondamente, e ci infonde un coraggio rinnovato a conferma che la strada che stiamo percorrendo sia una strada faticosa ma giusta, l’unica possibile per lasciare un segno e tracciare un futuro di speranza per le nuove generazioni. Che il suono di Maria Dolens continui a essere voce, un eterno richiamo alla fratellanza tra popoli che da qui, da Rovereto, risuona per il mondo intero.

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