ACCADE ALL’ONU
LA FONDAZIONE CAMPANA DEI CADUTI ALLA 69ª COMMISSIONE SULLO STATUS DELLE DONNE
Dal 10 al 21 marzo si è svolta la 69ª Commissione sullo Status delle Donne (Csw), un’edizione particolarmente significativa perché coincide con il trentesimo anniversario della Dichiarazione e della Piattaforma d’Azione di Pechino. Questo documento, considerato la “bibbia” dei diritti delle donne e delle ragazze, rappresenta ancora oggi un riferimento fondamentale, ma necessita di un aggiornamento alla luce delle trasformazioni globali e delle nuove sfide sociali e ambientali.
Il 2025 è anche un anno di anniversari importanti. Il primo è l’80° dalla nascita delle Nazioni Unite (Onu), fondate il 24 ottobre 1945 a San Francisco da 50 Stati con l’obiettivo primario di «mantenere la Pace», come recitano le prime parole dell’Articolo 1 dello Statuto. Inoltre, ricorrono i 70 anni dell’ingresso dell’Italia nell’Onu, un’occasione per riflettere sul contributo del nostro Paese nelle dinamiche internazionali.
LA PARTECIPAZIONE ITALIANA E IL RUOLO DELLA FONDAZIONE CAMPANA DEI CADUTI
La Fondazione Campana dei Caduti ha preso parte ai lavori organizzati dalla Rappresentanza italiana presso le Nazioni Unite sotto la guida dell’ambasciatore Maurizio Massari. Il Ministro per le Pari Opportunità per la Famiglia, Eugenia Roccella, ha dovuto rinunciare alla partecipazione all’ultimo momento, ma la Delegazione italiana presso il Consiglio d’Europa ha comunque voluto sottolineare l’impegno dell’Italia nel garantire il rispetto dei diritti umani come condizione imprescindibile per la Pace.
Due sono stati i principali eventi organizzati dall’Italia a margine della sessione ufficiale. Il primo è stato organizzato in collaborazione con Angola e Sierra Leone. Al centro della discussione lo stato di attuazione della Dichiarazione di Pechino attraverso le Agende Donne, Pace e Sicurezza (Wps) e Giovani, Pace e Sicurezza (Yps). Il secondo incontro, co-organizzato dal Burkina Faso, dal Programma congiunto del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef), era incentrato sulle mutilazioni genitali femminili, e ha approfondito strategie e alleanze per intensificare la battaglia contro questa pratica.
Durante la permanenza a New York, come inviata della Fondazione ho partecipato inoltre al ricevimento organizzato dall’Ambasciatore Massari il 12 marzo, un utile momento di confronto tra la Delegazione italiana, le organizzazioni non governative e i partner internazionali, in cui è stato sottolineato il ruolo dell’Italia nell’Onu e la rilevanza degli anniversari celebrati quest’anno.
L’IMPORTANZA DELLA CSW69 NEL CONTESTO INTERNAZIONALE
La partecipazione della Fondazione Campana dei Caduti alla Csw69 è di particolare rilievo e sarà evidenziata nel rapporto quadriennale che la Fondazione dovrà presentare all’Onu entro il 1° giugno prossimo. Questo passaggio è particolarmente significativo poiché il 2025 rappresenta un anno di sintesi e rilancio delle politiche per la parità di genere e per la promozione della Pace. Del resto, già dal 2010, la Fondazione è parte attiva nei lavori del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) e ha già superato tre revisioni quadriennali. Anche per questo, nel corso della missione, in qualità di inviata della Fondazione ho incontrato Pietro De Martin, coordinatore politico e responsabile del coordinamento delle attività della IV Commissione dell’Unione Europea presso l’Onu. Con De Martin esiste un rapporto di reciproca fiducia costruito negli anni grazie alla mediazione del Reggente, Marco Marsilli, e che ha portato tra l’altro a un’intervista rilasciata alla Radio Vaticana in occasione dell’avvio delle celebrazioni dal Centenario del primo rintocco di Maria Dolens. In questo caso con De Martin si è discusso della possibilità di un intervento di un rappresentante delle Nazioni Unite a Rovereto sempre nell’ambito del Centenario.
INCONTRI E PROSPETTIVE FUTURE
Come sempre la missione a New York garantisce anche la possibilità di stringere rapporti con realtà locali che da anni mantengono uno stretto rapporto con la Campana, o che possono inaugurare un dialogo con la Fondazione. Martedì 12 marzo, ad esempio, presso l’Istituto Italiano di Cultura (Iic) si è tenuto un incontro con Silvia Mondargo e Alessandra Botta, addette culturali, e Malina Mannarino, assistente del direttore. In questa occasione è stata discussa la prossima nomina del nuovo Direttore e la possibilità di avviare una cooperazione tra l’Iic e Maria Dolens basata sulla condivisione dell’attività per il rispetto dei diritti umani.
Un altro importante momento di confronto è stato anche quello con il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini (Ana) di New York, Eliseo De Marco, che ha manifestato interesse a collaborare con la Fondazione nel prossimo futuro. Un ulteriore contatto è previsto durante l’Adunata degli Alpini che si terrà a Biella nel mese di maggio.
Domenica 16 marzo, infine, ho partecipato a un incontro presso la sede dell’Associazione Trentini nel Mondo, occasione per incontrare la comunità trentina all’estero, acquisire nuove conoscenza sulla loro attività e raccontare le iniziative per il Centenario. Un incontro quasi “in famiglia”, che rafforza ancora di più il rapporto tra la Campana e i discendenti degli emigrati trentini, ognuno portatore di una storia che su queste pagine raccontiamo costantemente in una apposita rubrica. E anche per questo con il Presidente dell’Associazione, Michael Pancheri, è stata ipotizzata l’organizzazione di un collegamento on line per il 4 ottobre, la data del primo rintocco di Maria Dolens.
La missione della Fondazione Campana dei Caduti alla CSW69 si è inserita dunque in un contesto di impegno costante e duraturo per la promozione della Pace e dei diritti umani. Il confronto con le istituzioni internazionali e la partecipazione a eventi di alto profilo hanno rafforzato il ruolo della Fondazione come promotrice del dialogo tra i popoli.
La Pace non è solo assenza di guerra, ma costruzione attiva di società più giuste. Le parole della Dichiarazione di Pechino restano attuali e devono tradursi in azioni concrete. Il nostro impegno continua. Con la prospettiva del rapporto quadriennale dell’Onu e del centenario della Campana, la Fondazione guarda al futuro con determinazione, consapevole che la costruzione della Pace passa attraverso il riconoscimento e la tutela dei diritti di tutti.
Morena Berti


