STORIE DI TRENTINI NEL MONDO

 

Abbiamo chiesto ad alcuni discendenti di trentini emigrati di raccontare le loro storie in prima persona, ponendo l’accento su quanto la loro origine li abbia indirizzati e influenzati nella vita. Questo non sarebbe stato possibile senza l’attiva e amichevole collaborazione dell’Associazione Trentini nel Mondo, nata nel 1957 con finalità di solidarietà sociale e come strumento di aggregazione e assistenza per i migranti trentini e per i loro discendenti. Il personaggio che presentiamo in questo numero è Paolo Chesi, che vive a Norimberga ed è originario della Val Rendena.

Mi chiamo Paolo Chesi, sono nato nel 1958 a Norimberga in Germania dove attualmente vivo. Ho un negozio di arrotino in Bindergasse, una via nella città vecchia. Nel 2022 ho festeggiato i 120 anni di attività e in occasione di questo anniversario la Camera di commercio della città ha conferito al negozio un attestato di merito e il quotidiano locale, «Nürnberger Nachrichten» mi ha dedicato un articolo intitolato Die Meister der scharfen Klinge (I maestri delle lame affilate). Sono state due iniziative che mi hanno dato grande soddisfazione, che ho condiviso con tutta la mia famiglia, a cominciare da mia moglie Antonella e da mio figlio Raffaele, che lavorano con me in negozio. È infatti grazie alla famiglia che questo importante traguardo è stato raggiunto: la famiglia attuale e quella di origine.

Mio nonno Paolo nel 1902 partì da Fisto per approdare a Norimberga dove aprì un laboratorio di arrotino

Le mie radici sono in Val Rendena, che è sempre stata famosa per i “moleti”, come vengono chiamati in valle gli arrotini, che hanno una storia molto originale. In passato, gli abitanti della valle trascorrevano i mesi estivi lavorando i campi e allevando le mucche in montagna e poi, in autunno, accompagnati da un figlio o da un nipote, si spostavano fino a raggiungere le grandi città, come Bergamo, Milano, Piacenza, dove affilavano coltelli e forbici durante tutto il periodo invernale. Poi in primavera ritornavano a casa in Rendena.

Alla fine del 1800 ci fu in valle un periodo di forte povertà e in molti lasciarono la Val Rendena, diretti verso l’Austria, la Germania, la Svizzera, la Francia, la Gran Bretagna, o addirittura andavano oltre oceano, dove cercavano fortuna facendo proprio gli arrotini.

Mio nonno Paolo, insieme altri due suoi fratelli, nel 1902 partì da Fisto, frazione di Spiazzo, per andare a Innsbruck e poi a Monaco di Baviera, prima di approdare definitivamente a Norimberga, dove trovò il posto per aprire il suo laboratorio di arrotino.

Mio padre Vittorino cominciò a lavorare nella bottega di mio nonno quando aveva diciotto anni. Il 2 gennaio del 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, Norimberga subì un massiccio bombardamento, che la distrusse completamente. Anche la casa e il negozio furono danneggiati. Con grande determinazione mio padre e un suo fratello li ricostruirono.

So cosa significa vivere da straniero, è per questo che aiuto chi arriva in Germania in cerca di lavoro e di nuove opportunità

Nel 1980, l’anno nel quale ho terminato la scuola professionale nella quale avevo imparato a fare l’arrotino, ho cominciato ad affiancare mio padre: quando lui è morto, nel 1987, sono subentrato come titolare. Insieme a mia moglie abbiamo ampliato il negozio, rendendolo sempre più specializzato, e abbiamo ammodernato il laboratorio, nel quale vengono affilati coltelli per cucina e per la gastronomia, forbici per sarti e parrucchieri, rasoi, tagliaerba e altri attrezzi per il giardinaggio.

Nella città vecchia di Norimberga, ci sono attività che vendono cose usate, fra le quali anche coltelli e posate. Quando arrivano clienti che chiedono di rimettere in sesto coltelli da cucina e da tavola e posate in pessimo stato, che risalgono a decine di anni fa, mi dà particolare gioia vedere la loro soddisfazione a fine lavoro, quando riconsegno restituiti a nuova vita gli oggetti che hanno portato.

Se guardo indietro, devo dire che la mia attività mi ha dato molta soddisfazione, soprattutto perché ho portato avanti un mestiere che mi sta molto a cuore. Nel 1987 c’erano otto negozi simili al mio a Norimberga: ora sono rimasto l’unico. E sono felice perché l’attività ha di sicuro un futuro: infatti, per fortuna sono riuscito a trasmettere a mio figlio Raffaele, che ha ventotto anni, la mia stessa passione per questo tipo di lavoro, proprio come mio padre aveva fatto con me. Raffaele ha frequentato la scuola artigianale e ha superato la Meisterprüfung (l’esame di master) con un ottimo voto.

Ho conosciuto mia moglie durante i miei periodi di vacanza in Trentino

Guardando indietro devo riconoscere che da bambino ho avuto la fortuna che entrambi i miei genitori, papà Vittorino e la mamma Angela Villi, anche lei nata a Fisto, in Val Rendena, hanno voluto crescermi bilingue. Quando a tre anni sono andato all’asilo, conoscevo solo l’italiano. In quegli anni, frequentando i miei coetanei tedeschi, ho imparato la loro lingua. Ricordo che alle elementari, nella scuola che frequentavamo, gli stranieri erano solo due: io e un ragazzo spagnolo. È stata un’esperienza difficile, dura, che come altri episodi accaduti negli anni successivi ha contribuito a formare il mio carattere.

Ho capito cosa significa vivere da straniero in un Paese ed è per questo che parte del mio tempo libero lo dedico ad aiutare coloro che arrivano in Germania in cerca di lavoro e di nuove opportunità. Non solo i trentini o gli italiani, ovviamente, ma tutti quelli che qui vengono definiti “asilanti” e che in genere devono affrontare grossi problemi con la burocrazia tedesca. Li aiuto a trovare alloggio, sistemazioni per la famiglia, un lavoro e prima di tutto a imparare la lingua.

Anche se sono nato in Germania, il mio rapporto con il Trentino è forte, profondo, e se riesco a coltivarlo è anche grazie a mia moglie, Antonella Collini, anche lei della Val Rendena, di Spiazzo per la precisione. Ci siamo conosciuti durante i miei periodi di vacanza in Trentino. Ci siamo sposati nel 1987. Oltre a Raffaele abbiamo avuto due figlie: Silvia, nata nel 1989 e Martina, nel 1991, grazie alla quale siamo diventati nonni di Elia e di Valentina. Siamo riusciti a crescere i nostri tre bambini bilingui: parlano perfettamente sia il tedesco che l’italiano e anche loro sono molto legati alla Val Rendena. Martina vive in Belgio, mentre Silvia e Raffaele a Norimberga.

Grazie a loro e ai nostri parenti in Trentino, abbiamo una vita sociale e familiare sia a Norimberga che in Val Rendena, e questo è un privilegio che fa di me una persona davvero fortunata.

 

Paolo Chesi

Paolo Chesi (a destra) e sua moglie Antonella Collini ricevono un attestato per i 120 anni di attività

Paolo Chesi con il figlio Raffaele nel loro negozio

Il nonno di Paolo Chesi in una foto d’epoca

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