«Liberté, Égalité, Fraternité». I rivoluzionari francesi hanno avuto molti difetti e metodi inaccettabili, però che la libertà e l’uguaglianza sono indissolubilmente legate tra loro l’avevano capito. Per quanto riguarda la fraternità entriamo nella sfera privata, forse, ma certamente è un passo successivo, non a caso è citata per ultima. Quegli ideali sono ancora lontani dall’essere realizzati. Le disuguaglianze in alcune aree del pianeta sono addirittura in crescita e di fatto una parte della popolazione globale non può partecipare alla vita sociale, culturale, politica ed economica. È impossibilitata a dare un contributo allo sviluppo globale. Per questo l’Obiettivo 10 dell’agenda 2030 nelle Nazioni Unite si propone di ridurre le diseguaglianze non solo tra diversi Paesi, ma anche all’interno delle stesse Nazioni. Di questo si è discusso il 25 giugno alla Campana nel seminario coordinato dal professor Giuseppe Nesi, giurista e docente italiano, ex preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento e consigliere giuridico del presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nella 65ª sessione, dal 2010 al 2011. Nesi, recentemente eletto membro della Commissione del diritto internazionale dell’Onu (mandato 2023-2027), ha coordinato un interessante seminario al quale hanno preso parte, Angelica Bonfanti, professoressa di Diritto internazionale all’Università Statale di Milano e Gianluca Alberini, ministro plenipotenziario, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Al fine di fornire un ulteriore spunto di riflessione, in questo numero speciale della nostra rivista riportiamo sintesi degli interventi che hanno animato la discussione.

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